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1. |
Lesa Maestà
04:12
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Va, dorme ancora la città
Notte ammantata di omertà
Distesa su di noi
Blu come un mare di Nagai
Sangue che ostenta nobiltà
Con me annuisce
Il buio ha fatto sempre pendant
s’intona a tutto questo dolore
E lesa maestà
Non dimentica
E lacrime ne ha da buttare
Che ne nessuno asciugherà
L’antidoto di tutti i veleni dalla corte del Re
Sovrani persi nel viavai
Il buio ha fatto sempre pendant
Si allinea con il freddo grigiore e lesa Maestà
Non dimentica
E lacrime ne ha da buttare
Nessun altro piangerà
Le vittime di tutti i veleni dalla corte del Re
Le vittime di tutti i veleni dalla corte del Re
Il Re è morto, evviva il Re
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2. |
Malombra
04:12
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A lenti passi per la valle va
Tale strada, tale porta
Figlio di una luna storta
Marcia col suo stupore e sa
Ombre da cui guardarsi
Occhi da non fissare mai
Malombra
Malombra
Espero soffiava forte già
Gli diceva, gli cantava
“Dal maniero non si fugge mai”
Malombra
Malombra
Certo he sei
E sempre resterai
Malombra
Fondeva il cielo con il mare
Parafrasando la città
Lasciami fiorire qua
Lasciami morire qua
Malombra
Malombra
Nebbia tu sei
E nebbia resterai
Malombra
Nebbia tu sei
Nebbia resterai
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3. |
Turandot
04:24
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Turandot
Virando a nord
Meridiani sui binari del metrò
Turandot
Non dormirò
Tra i sipari con il capo fa sempre no
Noi siamo figlie dello stesso stupore
Inascoltate in un solenne rumore
Cerco una nuova America
Proibita e vergine
Vezzo di una nuova estetica
Ti dice tante cose di me
Turandot
Non mentono
Quei silenzi puntuali come in un rondò
Turandot è drammatico
A volte fa già muro da sé
Tra il pensiero magico
E tante cose dette senza un perché
Noi siamo figlie dello stesso stupore
E di tiranni senza umiltà
Inesplorate nel perenne pudore
Cerco una nuova America
Tra la fuliggine
Vezzo di una nuova estetica
Ti dice tante cose di me
Come immagini l’America
Un ego a latere
Vizio della troppa etica
Ma forse fa già parte di me
L’inverno aspetterò
Turandot
Turandot è drammatico
Tra il pensiero magico
È quello che rimane di te
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4. |
Stairways
04:32
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Volto di cera tra i ricordi di plastica
Il tempo immobile ricurvo sulla città
Mani che cercano di lei
E l'ascensore sale - tanto lui che ne sa
Tic tac - i tacchi della gente che se ne va
Al buio mentre aspetto lei
Up on
Down on the Stairways
Cercando lei
Up on
Down on the Stairways
Cercando lei
I wish I'll get you once
Moonlight
Freddo abbraccio della luna
Moonlight
Suona un valzer per nessuna
Vago dispersa tra le onde dell'anima
Tuionava ieri, oggi, già da tanti anni fa
Occhi che chiedono di lei
Up on
Down on the Stairways
Cercando lei
Up on
Down on the Stairways
Cercando lei
I wish I'll get you once
Moonlight
Freddo abbraccio della luna
Moonlight
Suona un valzer per nessuna
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5. |
Testa A Testa
05:10
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Aveva un senso aveva un ruolo
Nella mia memoria
quell’impotente ingessatura che si finge attoria
Candida in un carcere
Fila con le nuvole
E un vestito buono non ce l’ha
Già quel simmetrico star testa a testa
Imbambolata sto aspettando desta
Che lo scoccar di mezzanotte porti nuova eternità
Già quel simmetrico star testa a testa
Immacolata sto aspettando desta
Che lo scoccar di mezzanotte porti nuova eternità
Accampo “se” pavento “ma” verso una scorciatoia
L’impermanente dipingeva accenti sulla noia
Verbo inafferrabile
Gorgo dell’iperbole
Certa che un monsone soffierà
Già quel simmetrico star testa a testa
Imbambolata sto aspettando desta
Che lo scoccar di mezzanotte porti nuova eternità
Già quel simmetrico star testa a testa
Immacolata sto aspettando desta
Che lo scoccar di mezzanotte porti nuova eternità
Sconfinando il margine
Orizzonte vergine
Pronta per volare se ne stava
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6. |
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Vedi che radici non ha
È più distante il filo dell’eternità
Vedi l’ingranaggio non va
Spesso è un pretesto si sa
Il treno passa e se ne va
Il treno verso la realtà
Sembrava perso un pò il senso di starsene qua
Poi come un mare profondo
Ti porta a spasso nel mondo
È per chi resta e già sconta
Il karma dell’eterna seconda
Vedi
Siamo pioggia ormai
Già sballottati al mondo come marinai
Ma il treno passa e se ne va
Il treno verso la realtà
Sembrava perso e scontento di starsene qua
Poi come un mare profondo
Ti porta a spasso nel mondo
È per chi resta e già sconta
Il Karma dell’eterna seconda
Sembrava giunto il momento di andarsene ma
Lui come un male profondo
Si prende gioco del mondo
Quanto ti piace non conta
Il Karma dell'eterna seconda
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Les Longs Adieux Rome, Italy
"Les Longs Adieux is a darkwave band from Rome, whose music encapsulates a strange mix of new wave and electro. Their self-
proclaimed Mediterranean wave sounds includes echoes of 80s dance floor fillers, catchy pop hooks and operatic inserts. Their aesthetic is a revisited version of post-punk fashion, married with a goth rock attitude and a retro-wave fascination."
- Procession Magazine
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